Sebbene a volte si associno alle guide turistiche le virtù comunicative dei pappagalli - cosa che presumo non essere un complimento – mi sono negli ultimi anni dedicata a questa attività, sperando di sfuggire alla classificazione suddetta. Le opere d’arte e il territorio che mi circondano son stati viceversa nei miei confronti sovrabbondanti di racconti, umori, sapori, bagliori, senza che mi sentissi mai stanca di ascoltarli. C’era parecchio da imparare da loro…Due sono i principali sognatori antichi a cui debbo l’ispirazione delle mie parole: il cardinal Federigo Borromeo e la regina Teodolinda di Monza. Da quest’ultima possiamo persino dedurre che dormire faccia un gran bene se, come sembra, le buone idee le ebbe proprio assopendosi. A lei la mia gratitudine più affettuosa visto che son proprio dal suo duomo e dal suo tesoro (che, come ogni grande leader, ebbe l’acutezza progettuale di donare alla comunità) che ne derivo gran parte della mia attività e dei miei tuffi nell’immaginario fantastico, lavorando da anni per il suo Museo. Per Federigo, fondatore tra l’altro della Pinacoteca Ambrosiana, sogno vivente di quella bellezza che salva, nulla di meglio che rimandare alle parole di Manzoni che lo descrivono nel capitolo XXII de I Promessi Sposi, dal cui romanzo prendo in prestito anche uno dei più efficaci spot pubblicitari per invitare i turisti dalle mie parti: ”Quel cielo di Lombardia così bello quand’è bello, così splendido, così in pace”.